Chris Bathgate, Showcase @ Circolo degli Artisti, Roma [10.04.2008]


[pics by dufresne]

Mamma, è giusto che tu lo sappia: eravamo al massimo trenta persone, ma io ne avrei uccise almeno la metà.
Chris Bathgate suona su quel piccolo palco accompagnato solo dalla sua Telecaster (per inciso, la chitarra più bella del mondo), spesso accarezzata con l’e-bow, e dai pedali con cui gioca mandando in loop i suoi giri di chitarra e la sua voce, donando alle interpretazioni intensità e a noi gli occhi lucidi. La sua musica è semplice e diretta, vive e viene dalle più profonde radici americane. Ce la presenta così, in quarantacinque minuti pieni di classe cristallina e di canzoni a cuore aperto che volano via facili facili. Il tutto senza teatralità, giacca e cravatta, spillette, taglio di capelli cool o le converse. Tutte queste cose stavano nella sala accanto (tre o quattro, honestly, anche addosso a me, ma è dello spirito che parlo) in attesa del concerto dei The Wombats. E una dozzina di rompipalle, appunto, lo aspettavano con noi, parlando a voce alta durante l’esibizione del nostro nuovo eroe romantico e rovinando l’atmosfera di molte canzoni. Voglio dire, pure a me piace ballare, ridere e scherzare, ma la mancanza di rispetto, e l’ignoranza che la genera, è insopportabile. Ma è bastato guardarlo negli occhi e perdersi nella sua voce calda, ovatta isolante verso l’esterno, per farmi gioire di un evento così intimo ed unico.

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