What do you get if you add 2 to 40? Oh, sono pigro...


Può essere un sottofondo alle tue giornate, ai tuoi amori, ai tuoi umori. Puoi viverla anche molto più intensamente, facendola diventare la cosa più importante della tua vita. Poi cresci e le priorità in parte cambiano. L’amore vero, gli amici -quelli veri, che si contano sulle dita di una mano-, un lavoro (possibilmente appagante), una casa (possibilmente accogliente). Ma tutto quel terremoto interiore che ti ritrovi lo puoi soddisfare solo se c’è anche lei a farti compagnia. Sarà causa di lacrime, sorrisi, urla e balli sfrenati. Sarà che per noi non sarà mai un sottofondo alle nostre esistenze.
Dicono che la musica puoi capirla veramente solo se l’hai suonata almeno una volta nella vita. Non credo sia così, anche se io ho avuto questa fortuna. La musica è arte e nobile espressione, principalmente delle ansie e delle urgenze di ognuno di noi. Puoi ascoltarla, puoi suonarla, puoi scriverne.
Oppure puoi aprire un’etichetta discografica, indipendente.

Uno degli eroi che si è lanciato in questa splendida avventura –che poi è sempre stato il mio sogno, ma io non ho così tante palle e competenze-, è un ragazzo con cui ho semplicemente parlato un giorno, per una mezz’oretta, di grandi concerti, organisti animaleschi e riviste musicali.

E questa è la loro 42 records. Ascoltate la compilèscion con la quale si presentano al mondo, sostenete i loro artisti.
Già circolano le voci di una Colu**ia disperata che sta per licenziare Bob Dylan. I Radiohead che faranno uscire i loro prossimi dischi con loro, ma li consegneranno personalmente porta a porta, chiedendo solo la mancia. La E*i che preme sulle Spice Grrrls per farle sciogliere. Tremano i palazzi.
A quando le spillette?
Intanto applausi.
E un grazie a loro, ché vedere tutta questa passione ed amore per la musica è pura gioia.

p.s. Io ho già i miei preferiti: i København Store [in alto a destra, l'mp3; il disco, il quattordici febbraio] .

Guardarsi allo specchio

Giacomì, rassegnati. Non basterà il nuovo taglio di capelli ggiovane. Né basteranno le converse ai tuoi piedi o riempire il lettore con la discografia completa dei Cursive. Ché quando ti fai crescere un po’ di barba quel nonsoché di Chuck Norris ce l’avrai sempre. E non è bello.

Rome wasn't built in a day e altre frasi fatte

Anche se la mostra di vrattatatata-taa-gauguin non ha rispettato tutte le aspettative -ma la sua vita e gli aneddoti che la riguardano varrebbero da soli il prezzo del biglietto (frase fatta namber uàn)-, camminare per le strade della nostra città ha riservato confortevoli conferme, che a volte sono meglio delle sorprese (frase fatta namber tù).
Anche se da queste parti le stelle non sono poi tante, non serve alzare molto in alto gli occhi per rimanere incantati. Nella serata più gelida dell'anno neanche tutto il grasso ormai accumulato nel mio corpo, più precisamente nella zona tra pube e petto, è bastato a riscaldarmi; sembra serva solo a rendere la mia silhouette elegante come un salvadanaio a forma di culo e la-fessura-proprio-lì e il mio corpo agile come uno scoglio. Nella serata più gelida dell'anno muoversi tra una meraviglia che mi camminava accanto e le altre ferme lì intorno da secoli è bastato per riempirmi il cuore. Come sempre ad una sua risata od un suo sguardo.
[Aggiungete qui una delle tante foto che avrei dovuto fare quella sera].

Anestetico per l’anima

Dopo la guerra preventiva e gli spari preventivi, ecco a voi, siòre e siòri, la critica preventiva. Ho già deciso, quello degli Eels a marzo sarà il concerto più intenso del 2008. Domani comprerò il biglietto, prima di andare, finalmente, a vedere con i miei amici she don’t lie, she don’t lie, she don’t lie, Gauguin. Faccio scorta di buonumore; qui è arrivato l’inverno, senza l’unica cosa che potrebbe renderlo una stagione sopportabile: la neve. Certo che sperare di vedere la neve a Roma è come aspettarsi che un giorno il tuo capo al lavoro venga a dirti grazie per il culo che ti fai tutti i giorni. Ma noi, anche se disillusi, saremo sempre dei sognatori ed inguaribili romantici.

Good news for people who love bad news

He's back.
Tell a friend.

Bravi, bene, vi siete scelti proprio un bel leader del cazzo (cit.)

Mio cognato è un artista.
Giovanni, all'invidiabile età di ventiquattro anni, è già compositore, attore, fine paroliere, polistrumentista vocale e, ahinoi, prossimo a popolare una categoria già di per sé inutile, quella degli psicologi - sì, lo so che i laureati in Scienze Politiche sono ancora più un peso per la società, ma non c'entra ora -. Ma soprattutto è un ballerino dalle movenze invidiabili, roba da far invidia a lui.

Questa invece non è nient'altro che una petizione on-line, come ce ne sono tante in giro per la rete. Petizioni che, è cosa nota, sono palesemente inefficaci, come quelle per un Parlam**to "pulito" o per chiedere ad un qualsiasi gruppo musicale di venire in tour in Italia al più presto. Ce n'è anche una che richiede a Ben Gibbard di suonare in acustico nel salotto di casa mia.
Tutto questo per convincere il giovine a rendere pubblica la sua opera d'arte più grande, ovvero la ripresa del suo ballo scatenato sulle note di Stella Stai di Tozzi (canzone che è, parafrasando Peter, il più grande successo dopo Easy Lady - che si potrebbe tradurre con sciacquetta - di Ivana Spagna).
Amica telespettatrice, cosa sta aspettando? Rispondete numerosi al mio appello!
Tipo che voi due-tre lettori potreste firmare nei commenti, usando nomi falsi, anche quattrocentocinquanta volte, stile primarie del PD. Ma non ve l'ho suggerito io, eh.

Giovanni, all'invidiabile età di ventiquattro anni, è già compositore, attore, fine paroliere, polistrumentista vocale e, ahinoi, prossimo a diventare psicologo. Ma soprattutto è un ballerino dalle movenze invidiabili.
Giovanni, in tutto questo, è un leader.

Mi sarei anche potuto fermare un attimo...

Per dirti che considerazione ho di te, ma non l'ho fatto.
Tanto non mi avresti capito. Però un bel ma vafangulo qui te lo scrivo volentieri.

- a te vecchia signora, che con il plauso compiaciuto dei presenti - e lo sdegno del solo sottoscritto - ti sei lasciata andare ad un bel mandateli tutti a casa 'sti ladri, alla vista di due Carab****ri che hanno chiesto i documenti ad un ragazzo che camminava per i cazzi suoi e ignorando, insieme a molte altre cose, il fatto che il suo aspetto da cittadino dell'est europeo non fa necessariamente di lui un delinquente.

- a voi che, in aula durante la lezione di Sociologia, vi mettete a fare domande inutili, solo perché lui è molto fotogenico (testuale: fotogenico), quindi conviene mettersi in mostra ché poi all'orale si ricorderà sicuramente di te.

- a te che in un luogo di lavoro ti metti a fare (con tutta la cattiveria che facilmente riesci a trovare) i dispetti, nonostante la tua età fanciullesca sia passata sicuramente da almeno una novantina d'anni, rendendo così l'ambiente sempre più deprimente.

- a voi che le permettete di farlo.


Oh, sò soddisfazioni pure queste


Mentre ieri guidavo in giro per Roma, una volta tanto mezza vuota, mi sono fermato al semaforo mentre lo stereo vibrava alle note di How we operate, una canzone di cinque ragazzoni d'Albione. Musica che arrivava alle orecchie di due adolescenti, una delle quali ha richiamato l'attenzione dell'altra, esclamando Oh, i Gomez!, con tanto di sorrisone ammiccante.
Generando così in me una piacevole sensazione, del tipo ma allora nelle nuove generazioni c'è qualche speranza, fino a quando ho scoperto che quella canzone fa parte della colonna sonora di una di quelle tante serie televisive popolate da medici, che vanno molto di moda e che mi appassionano ed emozionano come un comizio di Rom**o Pr**i. In breve tempo quella sensazione di immotivata allegria (fortuna che ho ben altro a farmi felice) ha lasciato il posto ad una spiacevole convinzione: molto probabilmente li hanno conosciuti così.
Altro che soddisfazioni.
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p.s. i ragazzi di Via Chicago hanno rippato il webstream video del concerto dei Wilco al Voodoo Festival di New Orleans del 28 ottobre. Qualità ottima e, come al solito, grande interpretazione.
Misunderstood, War on War, You Are My Face, Side With The Seeds, I am Trying to Break Your Heart, Handshake Drugs, Shot in the Arm, Impossible Germany, Too Far Apart, Heavy Metal Drummer, Jesus, Etc, Walken, I’m the Man Who Loves You, Hummingbird, I Hate it Here, Red Eyed and Blue, I Got You, Casino Queen, Outtamind (Outtasite), Encore: Hoodoo Voodoo