The Veils, Init, Roma [25.05.2009]

[pic by dufresne]

Post Coming soon. Forse. Forse il soon. Ma Giacomino è vivo e lotta con voi.
Intanto questa sera ho visto una casa, che non sarà proprio quella dei miei sogni, ma ad occhi aperti non ho mai sperato di meglio. Tenete le dita incrociate per me, per noi.

Mediterraneo








Si può viaggiare in treno, con l’aereo, ci si può spostare in macchina à la Springsteen, navigare verso mari più o meno lontani o andare affanculo con le parole. Oppure si può viaggiare con la fantasia. Meglio con i ricordi. Pare che quest’anno, causa drammatico imminente trasloco, sarà tutto un per quest’anno non cambiare, steso asfalto, stessa afa. Per fortuna che abito a Roma e che le meraviglie della città mi accompagneranno, altrimenti la depressione si sarebbe già impossessata di me.
Ah, parlavo di ricordi. Tunisia 1997. Pics by me.

Look for the rainbow in every storm


Se gli anni ottanta, dai quali, si sa, non si esce vivi, erano quelli della superficialità, i novanta quelli dell’impegno e un po’ dell’edonismo, i doppio-zero sono stati quelli del vuoto cosmico. E della mancanza di soldi. Se li confronto con la mia storia personale, poco o niente si sovrappone. Tranne, sicuramente, quando parlo di denaro. È Con questa gioiosa premessa mi accingo ad elencarvi una serie di considerazioni che mi sono ballonzolate per la mente in questi giorni, senza peraltro lasciare un grande vuoto.

Tra pochi giorni è il compleanno della persona che rende di ogni mio risveglio una giornata migliore. E li compierà, ma guarda un po’, poco prima dell’agognato nuovo stipendio e dopo un mese di spese impreviste. Ora, non bisogna essere certo un genio della fisica quantistica per calcolare che della mia busta paga sarà rimasto ben poco. E per poco intendo quelle monetine rosse che, quando fumavo, non erano buone neanche per il distributore automatico. Eppure è bastato guardarmi dentro per trovare tutto quello che avrei voluto donarle. Che poi fondamentalmente ogni dono è sempre ricambiato dall’impagabile suo sorriso dopo aver scartato il pacco, che mi riempie così tanto il cuore da farmi pensare a volte che ogni regalo io lo faccia più per me che per lei.

Ma i soldi prima o poi ti servono e la vita ti viene sbattuta in faccia con tutta la sua beffarda trama. E ti mette di fronte a decisioni senza soluzione. Più che importanti, direi impossibili. Tralasciando il fatto che io sia una assoluta e fantasmagorica tesa di cazzo per essermi dimenticato di rinnovare l’iscrizione al fan club dei Pearl Jam (il 10c pell’amici) che mi avrebbe permesso di vederli molto da vicino (altrimenti che concerto sarebbe?), il vero problema si è palesato nella tragica alternativa di rinunciare alle vacanze tanto sospirate insieme a lei. Però ho imparato ad essere ottimista - leggi in totale distacco dalla realtà - e mi sono in fondo convinto che riuscirò a fare entrambe le cose. Perché non posso rinunciare a nessuna delle due. È una questione di pura sopravvivenza. Ai figli che non avremo, di questi cazzo di anni zero, racconterò di questa impresa, ne sono certo.