I must belong somewhere










C’è una cosa che non sono mai stato bravo a fare. E qui i maligni, gli invidiosi o più semplicemente, ahimé, chi mi conosce bene, potrebbe obiettare con buone e convincenti argomentazioni sul numero e… ora basta. Tutto questo autocommiserarsi non piace alle ragazze. C’è una linea sottile come un vetro tagliente che la divide dall’autoironia, che invece, come ci insegnò il saggio, è divina. Spesso è difficile distinguerle, ma chi si racconta lo sa bene.
Vabbè, dicevo: durante le vacanze -o ferie, come si dice nell’età adulta-, non sono mai riuscito a rilassarmi completamente, modello silicone isolante a spegnere il cervello, insomma a non pensare a nulla, proprio come un telespettatore medio del GF. Sentirsi leggeri e lasciarsi trasportare dal vento, non vuoti, ma almeno lievi, vaporosi, come sospesi.
I cazzi e gli scazzi sono sempre gli stessi: il lavoro, lo studio, la famiglia, l’autostima; può bastare? Direi di sì, soprattutto perché altrimenti direbbero che mi lamento sempre. Il fatto è che stanco ero e stanco sono tornato alla vita quotidiana. Forse è perché quando sono stanco sono emotivamente instabile. Sì, più del solito. Forse mi sono svegliato troppo tardi per voler fare tutte le cose che sto facendo ora; c’è un tempo per tutto, ma io ho pensato bene di concentrarlo in questi ultimi anni.

Durante le vacanze ho scoperto, o meglio ne ho avuto l’ennesima conferma, che le esperienze hanno più valore se vissute insieme. I ricordi condivisi sono quanto di più potente e propulsivo ci sia per l’anima. Chissenefrega se poi gli psicologi del benessere (che iddìo li fulmini, brutta categoria) sostengono, avallano, propugnano, promuovono -trovate voi altri sinonimi- l’importanza, il valore delle esperienze fatte da soli, sintomo e segnale del riuscire a star bene con se stessi e bla bla bla. Che poi ovviamente il fatto che io preferisca fare le cose in coppia non c’entra nulla con il non riuscire a stare bene con me stesso. No, ve lo dico nel caso voi siate degli psicologi e contemporaneamente stiate leggendo questo post; eh, lo so, è difficile fare due cose insieme.

E sarà per questo bisogno di appartenenza che mi porto dietro da sempre (anche se non lo direste mai, avendo allentato al minimo i legami con la mia famiglia e non sentendo neanche il senso di appartenenza a questo Stato che sta morendo, morte peraltro meritatissima) che queste nuove scoperte ed esperienze non avrei mai pensato di farle con nessuno di migliore, se non con lei.

Mi sono accorto da tempo che certe cose non puoi farle in solitaria e che gli amici da soli non bastano, punto e basta. E queste foto ne sono precisamente le testimonianza. Per voi che le osservate ora sul vostro schermo potrei anche averle scattate in perfetta solitudine, ma in quel preciso istante, quando ho premuto il pulsante, lei era lì accanto a me. E mi sono sentito felice. In questi scatti ci sono i miei ed i suoi occhi e per questo, per me, sono belle il doppio. Anche se non lo sono oggettivamente, lo sono perché filtrate dai miei ricordi. Esiste qualcosa che possa avere più valore?

A proposto, dovreste anche sapere che lei è la donna che mi incoraggia sempre e che mi ha spinto a partecipare al mio primo concorso amatorial-fotograico, quindi se premieranno quell’istantanea (se non si accorgono che in realtà non è una bella foto, ma lo è il soggetto, insomma che avrebbe potuto scattarla chiunque) sarà soprattutto grazie a lei. Magari si sbagliano e la fanno vincere.
Se invece voi non ve ne siate accorti, la mia ultima fissazione sono le polaroid. Strano, perché io non mi fisso mai con le cose; l’ultima è stata ripetere in modo ossessivo-compulsivo le scene di un film di Troisi. Quindi ogni foto di questo blog, da ora in poi, si presenterà sotto questo aspetto altamente nostalgico.

Supersonico


C'è chi, superati i quaranta, per fare le acrobazie con lo skate in un video chiama uno stuntman e c'è chi, a quarantasei anni suonati -notato l'accostamento di "suonati" ad un musicista di professione, no eh?-, quelle evoluzioni le fa veramente. Poi suona anche nel mio gruppo preferito, ma non dite che sono di parte.

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