Her beauty and the moonlight overthrew ya


Doverosa premessa: ho sempre avuto un debole per i violini. E per le canzoni pop.
In questi giorni mi è entrato in testa un motivo killer ed appiccicoso che non vuole sapere di andarsene dal mio cervelletto. Melodia che ha la capacità di farmi battere il piedino quando sono al lavoro, di farmi fischiettare sotto la doccia, di farmi cantare in macchina e, ahimé, visto che ho la capacità di concentrazione degna di un telespettatore medio di mtv, di farmi distrarre mentre studio.

Da un viso come quello di Jens Lekman ti aspetteresti un suono diafano, sottotono, fatto di sottrazioni, di arpeggi ed acustici passaggi delicati. E invece, sbam, se ne esce con quei violini nervosi e al tempo stesso malinconici. Come ti senti tu in questo momento.

Jens Lekman, The opposite of hallelujah (emmepitre)

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