Leaving here

È una cosa che dico più o meno un giorno sì e l’altro pure: prima o poi che ne andremo a vivere a Stoccolma, lasciando questo paese, che amiamo e odiamo allo stesso modo, da solo alla deriva.
E se di cambiare paese me lo suggeriscono anche loro

Sì, sì, cara coscienza, quella è la super-mega-deluxe-edisciòn-made-up-only-for-fan(atic)s-like-me-che-si-fann-spennar-like-chickens che mi ero ripromesso di non comprare per una serie di mille buoni motivi che però avevano più a che fare con il mio conto corrente che con il cuore. Anche se l’idea di averlo all’inizio mi emozionava come quella polvere posata su quella vecchia brandina parcheggiata all’ingresso di casa, che è solo un ingombro ma che non posso fare a meno di avere, alla fine ho commesso l’errore di immaginarlo tra le mie mani, mi sono guardato dall’esterno mentre lo scartavo, ho visto il sorriso sul mio volto che mi ha ricordato taaante cose e zac, è arrivato il colpo di fulmine che non ti aspetti.

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